Nonostante la sospensione del recente decreto sul ‘redditometro’ da parte del Vice Ministro dell’Economia, Maurizio Leo, restano invariate le possibilità di accertamento sintetico del reddito complessivo basate sulle spese effettivamente sostenute dai contribuenti.
Questo accertamento può avvenire, ad esempio, in relazione alle spese per interventi di recupero del patrimonio edilizio.
Come funziona la procedura di accertamento?
“L’Ufficio, ai sensi dell’art.38, comma 7 del D.P.R. n.600/1973, deve invitare il contribuente a comparire per fornire dati rilevanti per l’accertamento. Successivamente – spiega Salvatore Baldino, consigliere d’amministrazione della Cassa di previdenza dei ragionieri e degli esperti contabili – si avvia il procedimento di accertamento con adesione”.
In caso di redditi insufficienti rispetto alle spese sostenute, il contribuente deve provare che le spese non sono state finanziate con redditi imponibili, attraverso una documentazione adeguata e una chiara giustificazione delle fonti di finanziamento.
“La cessione del credito a terzi potrebbe essere irrilevante per l’accertamento sintetico. La disponibilità di risorse per il preliminare sostenimento delle spese è fondamentale – prosegue Baldino – indipendentemente dalla successiva monetizzazione del credito. Il contribuente deve giustificare la provenienza delle risorse finanziarie utilizzate per le spese, anche se queste risorse derivano dalla successiva cessione del credito”.
Le spese sostenute per la manutenzione straordinaria delle unità abitative sono considerate indicatori di capacità contributiva. L’esborso effettivo costituisce un’espressione di capacità contributiva.
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