ROMA – “Cosa credete che facesse Salvini con la Isoardi? E poi con la Verdini, anche prima di stabilizzare la loro relazione? E Franceschini con la De Biase, prima che diventasse sua moglie?”. E’ il clamoroso risvolto personale, riportato dal quotidiano La Stampa, che starebbe per prendere il caso Boccia-Sangiuliano. Una vicenda che adesso lega a doppio filo politica, istituzioni e indiscrezioni di cronaca rosa. Dietro la mancata nomina di Boccia a consigliere per i grandi eventi del Mic, ci sarebbe una relazione tra l’inquilino di via del Collegio Romano e la 41enne campana.
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Sono ore di forte tensione per l’ex direttore del tg2. Ieri, nel corso di un vertice a Palazzo Chigi con la premier Meloni, ha ribadito che neanche un euro di soldi pubblici è stato destinato a coprire le spese per i viaggi della collaboratrice. Parole messe prontamente – e nuovamente – in dubbio dalla stessa Boccia, che ha pubblicato ulteriori prove a suffragio della sua tesi: mail, voli, viaggi, addirittura la registrazione di una telefonata.
“HO PAGATO TUTTO IO CON LA MIA CARTA DI CREDITO PERSONALE”
Il giornale torinese traduce in prosa la frustrazione del ministro, riportando le parole che il ministro della Cultura avrebbe pronunciato “con amici e collaboratori, con cui sceglie di confidarsi. Ho pagato tutto io con la mia carta di credito personale. Pubblico tutto, ricevute ed estratti conto relativi a tutti i posti in cui siamo stati insieme, Taormina a Polignano, da Sanremo a Milano”.
La Stampa però aggiunge che “in alcuni casi a saldare l’hotel sono state le società organizzatrici dei vari festival, per ammissione degli stessi direttori”.
“LA NOSTRA STORIA HA FERMATO LA NOMINA, DOVREBBERO APPLAUDIRMI”
La storia tra i due sarebbe il motivo per cui è stata bloccata la nomina: “Aveva il curriculum e le car-
te in regola per svolgere quel ruolo, ma quando la nostra reciproca stima professionale è diventata un fatto privato, io per primo ho ritenuto di dover fermare tutto. Dovrebbero applaudirmi per questo”.
“I DOCUMENTI PUBBLICATI SUI SOCIAL? NULLA CHE ABBIA CARATTERE DI RISERVATEZZA”
Sull’accesso ai documenti riservati del ministero, Sangiuliano replica: “Escludo che abbia ricevuto materiale sensibile o legato ai dispositivi di sicurezza del G7, le cose che ha pubblicato sui social
erano già uscite sui giornali e non hanno carattere di riservatezza. Del resto, la gestione
della sicurezza non spetta al ministero della Cultura, ma a quello dell’Interno e, in questo caso, alla prefettura di Napoli”.
Riguardo la mail inviata dal direttore del Parco archeologico di Pompei, Gabriel Zuchtriegel, in cui Boccia sarebbe in copia: “Nulla che metta a rischio la sicurezza, ma Zuchtriegel, che ha fatto un ottimo lavoro, ha interpretato male, è stato più realista del re, non era necessario mettere Boccia in copia”.
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