Roma, 16 apr. (askanews) – “Siamo fiduciosi che il Governo troverà il modo di attenuare molto l’impatto delle misure minacciata da Trump. Tuttavia, va sottolineato che il sistema Grana Padano, indipendentemente dall’avvento dei nuovi dazi, si sta intensamente impegnando fuori dall’Italia secondo precise strategie che già nel 2024 hanno portato il 51,2% della produzione oltre confine, puntando anche verso altri paesi oltre gli Stati Uniti, che comunque non raggiungono neppure l’8% del totale esportato”. Lo ha sottolineato il direttore generale del Consorzio Grana Padano Dop, Stefano Berni, nel corso dell’assemblea generale che si è svolta al Centro Fiere di Montichiari, in provincia di Brescia ed ha visto la partecipazione del ministro dell’Agricoltura, Francesco Lollobrigida, ed un videomessaggio di saluto del presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, impegnata a Washington nel delicato vertice con il presidente Trump.
“Nel 2024 abbiamo proseguito nella crescita – ha ricordato Berni – Quindi non possiamo inventarci nulla di aggiuntivo all’estero. E come abbiamo superato l’embargo russo e dazi 2020 di Trump, ce la caveremo anche stavolta. Ma è una grave penalizzazione di cui faremmo molto volentieri a meno”.
Il Grana Padano ha anche celebrato il 70esimo anniversario di fondazione del Consorzio di Tutela e nel 2024, come ha sottolineato il presidente del Consorzio di Tutela, Renato Zaghini “ha performato ottimamente all’estero e in Italia e siamo stati la destinazione più redditizia al mondo per il latte da silomais”.
Il Consorzio di Tutela ha fissato ulteriori obiettivi di crescita con i piani pluriennali produttivo e strategico varanti a fine 2024. Ma la guerra dei dazi rischia di imporre modifiche drastiche agli investimenti e non solo verso gli Stati Uniti, terzo mercato estero per il Grana Padano nel 2024 con oltre 215mila forme esportate lo scorso anno, con un incremento di oltre 10 punti percentuali sull’anno precedente.
“Ai ‘dazisti’ chiediamo prima di tutto di non danneggiare i loro consumatori, visto che comunque consumeranno Grana Padano ugualmente, ma spendendo molto di più – ha avvertito Zaghini concludendo la sua relazione – Ai consumatori chiediamo che continuino a fidarsi di noi, che meritiamo davvero di essere il prodotto DOP più consumato al mondo, perché, come loro sanno bene, siamo i migliori nel rapporto qualità/prezzo. E per questo siamo e rimarremo i primi”.